In Abruzzo esistono nove milioni di piante di ulivo che ricoprono circa 45000 ettari. Più di 500 sono i frantoi, sia antichi che di nuova generazione, sparsi su tutto il territorio.
L’ Abruzzo è la quinta regione per produttività di olio in Italia e una delle prime per qualità a livello nazionale ed internazionale.
Varietà di olive e di oli
Tra le quattro province abruzzesi, quella di Chieti è storicamente la più ricca di uliveti. Fino alla prima metà del 1900, su tutto il territorio provinciale le varietà più diffuse erano le storiche Gentile e Ghiandaro, poi affiancate, in particolare nella zona costiera, più colpita dal rigido inverno del 1956, da Leccino e Moraiolo. Allo stesso periodo risale la nascita degli uliveti specializzati, ulteriore segno dell’importanza di tale coltura.
“Le olive sono campanelli d’oro”
Così cita un vecchio detto abruzzese, a testimonianza della preziosità dell’olio, che anticamente era impiegato con molta parsimonia, dato il suo grande valore, e talvolta sostituito con grasso animale per quelle famiglie che non potevano permettersi il suo consumo. Nel corso dei decenni, l’olio è diventato un alimento popolare alla base della dieta mediterranea.
L’olio in cucina: tradizione ed innovazione
La cucina tradizionale abruzzese esprime appieno la versatilità dell’olio, vero alimento presente, a cotto o a crudo, in tutti i suoi piatti, dagli antipasti ai dolci. I classici salamini e melanzane sott’olio si affiancano ad usi forse meno conosciuti, come nei formaggi sott’olio o nei dolci. Uno di questi è un prodotto tipico della zona di origine della nostra azienda, i tarallucci casalesi, fatti con olio di oliva e marmellata d’uva, un dolce che esprime un territorio e tutte le potenzialità dei suoi prodotti di punta.